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I vigneti di Enrico Loschi si trovano sulle colline nei pressi di Castell’Arquato e precisamente in località Ca’ Poveri sulla strada per Bacedasco Alto dove si trova la cantina di trasformazione.
Le vigne si trovano in una posizione particolarmente favorevole, molto soleggiata e su terreni vocati per la produzione di uve di qualità.
La cantina è una di quelle tradizionali piacentine, dalla lunga storia di agricoltura familiare, infatti l’Azienda Vitivinicola Loschi è nata nei primi anni Cinquanta con papà Delmo ed è stata consolidata nel tempo dal figlio Enrico che ancora oggi dirige l’azienda con l’aiuto della moglie. Nel corso del tempo ha attraversato diverse fasi per la produzione dei vini tipici piacentini, ma in questi ultimi anni Enrico Loschi sta dando una svolta ai vini prodotti non solo cercando una qualità costante, ma anche ricercando vini che possano incontrare il gusto del mercato senza scendere a compromesi con la qualità.
Enrico sta puntando molto sul vitigno bianco piacentino più interessante, la Malvasia aromatica di Candia ed ha accostato alla tradizionale versione frizzante un passito di Malvasia e una malvasia vinificata ferma. Sempre più spazio trovano infatti i vini fermi nella produzione annuale di Enrico Loschi anche se in assoluto rappresentano ancora un quinto della produzione complessiva dell’azienda. Oltre alle malvasie potete assaggiare in versione ferma il gutturnio sia giovane sia a lungo invecchiamento, il monterosso che verrà presentato in anteprima in azienda domenica 8 giugno e l’ortrugo, vitigno su cui c’è ancora molto lavoro da fare per ottenere un vino davvero nuovo e interessante. Potete avere maggiori informazioni sulla degustazione guidata dei vini aziendali di domenica 8 giugno telefonando in azienda o scrivendo una mail, vale sicuramente la pena di scoprire questa piccola azienda vitivinicola.
Gli abbiamo chiesto quale sia la reazione delle persone che assaggiano i vini fermi: “Ottima – ci risponde Enrico – spesso le persone vengono in cantina perché cercano i vini frizzanti a cui sono abituati, ma quando gli faccio assaggiare i fermi apprezzano molto. E’ ancora però il vino frizzante che traina e questo forse anche per il modo in cui lavorano i ristoratori: quando devono scegliere un vino fermo da tenere in cantina preferiscono vini più conosciuti e non propongono il gutturnio fermo a meno che non si tratti del vino di un’azienda famosa.”
Quali sono i tuoi vini preferiti?
Mi piace molto l’amarone quando è fatto bene e in modo tradizionale, ho assaggiato degli amaroni eccellenti in questi anni. Però devo dire che anche il mio gusto personale per i vini si sta modificando: adesso apprezzo molto anche vini meno morbidi o assolutamente secchi, comincio quindi a bere molto volentieri vini toscani o piemontesi, un buon vecchio Barolo per esempio che fino a qualche anno fa non incontrava i miei gusti.”
I tuoi gusti personali in fatto di vino incidono anche sul modo di vinificare i tuoi vini?
No, mai, perché i miei vini rispecchiano l’annata da cui provengono: per ogni annata cerco un suo equilibrio, la scelta ad esempio del residuo zuccherino da lasciare non dipende dai miei gusti personali ma da come vedo io l’equilibrio del vino. Ad esempio la malvasia ferma del 2007 viene da una vendemmia senza forte tannicità perciò ho potuto mandare il vino quasi a secco, la vendemmia precedente al contrario ha dato un vino dall’acidità molto alta, quindi ho deciso di lasciare un residuo zuccherino più alto per ritrovare appunto un equilibrio. Così per tutti i miei vini.
Cerco di fare vini che piacciono, ma che al tempo stesso rispettino la terra da cui vengono, questa mia radice contadina per me è molto importante e voglio che emerga sia dai vini sia dal modo in cui sono presentati, ad esempio il passito di malvasia che è il mio vino di punta ha un nome per me molto importante L’arte contadina, perché non si dimentichi bevendo questo vino molto particolare che viene comunque dal lavoro della terra. Per me il lavoro in vigna è molto più importante del marketing e della confezione e voglio che si sappia e che si veda.
Ed è vero che in vigna Enrico lavora con attenzione e con un forte spirito d’osservazione, lavora in regime di lotta integrata ma sceglie con competenza distinguendo tra i trattamenti veramente necessari e quelli che si possono evitare, convinto com’è che la qualità e il sapore dell’uva che trasforma dipendano in larga misura anche dagli elementi con cui la pianta entra in contatto nel corso della sua crescita.
Un grande in bocca al lupo quindi a questa piccola azienda che sta facendo ora passi da gigante e che anche dal punto di vista promozionale sta lavorando molto, dopo la presenza al Vinitaly infatti sarà presente al Gutturnio Festival il prossimo 26 e 27 aprile, il 25 maggio a Caorso alla manifestazione Le Vie del vino e in ottobre sarà al Salone del Gusto di Torino, un’occasione per molti di voi per asaggiare questi vini.
ACQUISTO E DEGUSTAZIONE
I vini dell’azienda vitivinicola Loschi si possono trovare in diversi ristoranti della zona, ma per un assaggio e per acquisti potete recarvi direttamente in azienda. La cantina è sempre aperta, ma è meglio annunciare telefonicamente la propria visita.
Potete acquistare i vini dell’Azienda vitivinicola Loschi direttamente dall’azienda sul sito Sorgentedelvino.it (http://www NULL.sorgentedelvino NULL.it/3/loschi_enrico_azienda_agricola NULL.htm)