Un racconto per immagini di alcuni momenti della settima edizione del Gutturnio Festival e dei protagonisti: i vignaioli piacentini che vi hanno partecipato.

A pochi mesi dall'ultima scadenza possibile per l'approvazione arriva il via libera dall'Ue al regolamento sul vino biologico. Il Comitato permanente per la produzione biologica (SCOF) ha infatti approvato ieri pomeriggio le nuove norme europee che disciplinano la produzione del vino biologico. Il regolamento sarà pubblicato nelle prossime settimane nella Gazzetta ufficiale dell'Ue.

La storia e le caratteristiche di questo vitigno da sempre presente sulle colline piacentine ma che sembrava essere perduto. E' stato ritrovato all'inizio degli anni Settanta e sono cominciate le vinificazioni sperimentali, da lì alla situazione odierna la strada fatta è stata veramente tanta...

Le alternative all'acquisto del vino in bottiglia per bere del buon vino esistono, abbiamo parlato tante volte della tradizione di acquistare vino in damigiana, molto diffusa sui colli piacentini e non solo, ma c'è un altro modo: comprare l'uva e fare il vino in casa! Katia Peveri e Marco Formaggini, giovani produttori di vino a Vicobarone in Val Tidone, hanno voluto riprendere una tradizione che già i genitori di Marco avevano: vendere l'uva a quelle persone che vogliono fare il vino per se.

Questa primavera Luigi Molinelli ha presentato un vino dal nome misterioso: Be the Change You Want to See. Una frase di Gandhi, ma anche un vero e proprio programma di lavoro! Luigi è letteralmente cresciuto in cantina, già suo padre infatti produceva vino a Ziano Piacentino e Luigi è sempre stato presente in vigna e in cantina al suo fianco.

Da più parti emerge la questione del cambiamento dei vini prodotti in Italia dovuto al cambiamento climatico in corso. Vini con grado alcolico più elevato e maggiore struttura che risultano a volte difficili da consumare a pasto quotidianamente. Questo aumento dei gradi alcolici è tanto più sentito come problema nel piacentino dove tradizionalmente si producono vini frizzanti. L'anno scorso abbiamo parlato di questa questione con il Prof. Roberto Miravalle, agronomo e tutore del Master di Viticoltura e enologia preso la Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi di Milano.
Marco Terzoni, laureato in enologia all'Università di Alba e vitivinicoltore dell'azienda agricola Terzoni di Bacedasco (Val d'Arda), ha effettuato una ricerca comparativa sul Gutturnio vinificato con lieviti selezionati e lieviti indigeni raggiungendo interessanti conclusioni. Trovate in questo articolo la sua analisi e i risultati della sua ricerca

Carlo Bassanini è il nuovo giovanissimo presidente della Cantina di Vicobarone, cantina cooperativa che raccoglie i viticoltori di una parte della Val Tidone. L'abbiamo incontrato per farci raccontare della svolta nella direzione della qualità che sta dando alla cooperativa e al territorio con l'apertura del Progetto Qualità
Tempo di proposte per il cambiamento del Disciplinare di produzione dei nostri vini, proviamo anche noi a dire, a esprimere il nostro parere. Non è una proposta, non verrebbe mai accettata, ma probabilmente è l'unica via verso la qualità che consentirrebbe la sopravvivenza della viticoltura su questi colli. La proprietà estremamente spezzettata, la forte individualità del viticoltore piacentino, non consentono produzioni industriali, meccanizzate, o almeno meccanizzate in modo redditizio.

Giancarlo Spezia ci racconta la viticoltura di precisione, ultima frontiera delle lavorazioni del vigneto. Che cosa è la viticoltura di precisione o viticoltura sito specifica? Questo temine descrive la gestione informatizzata del più alto numero di informazioni possibili riguardanti non tanto un appezzamento quanto porzioni del medesimo: queste porzioni possono essere anche molto piccole, a seconda delle necessità che ci si è proposti di indagare, sino a giungere alla singola vite.
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