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Abbiamo partecipato ad una bellissima degustazione nella piccola sala di degustazione della cantina Cardinali sulle colline di Castell'Arquato. Tre vini, cinque bottiglie, molti anni...
Fino alla vendemmia 2002 l'azienda vitivinicola Cardinali ha prodotto il Calanchi, un Monterosso Val d'Arda DOC estremamente tradizionale, un vino bianco frizzante molto piacevole perfettamente in linea con le usanze della Val d'Arda e dei Colli Piacentini in genere. Ne abbiamo potuto gustare una bottiglia dell'ultima vendemmia, la 2002. Vacanze natalizie alle porte, spendida occasione per regalare o regalarsi momenti di piacere stappando un passito dei Colli piacentini.
Ne abbiamo assaggiati alcuni per voi di aziende magari poco conosciute, piccoli produttori di ottimi vini. Bollicine metodo classico per rallegrare i giorni di festa e per brindare all'anno nuovo.
Abbiamo assaggiato due novità assolute, due bottiglie adatte ad essere consumate sia a tavola che come aperitivo.
Iniziamo al contrario del solito con i ringraziamenti. Davvero grazie a Elena Pantaleoni , Giulio Armani e a tutto lo staff de " la Stoppa " per questa bellissima iniziativa, svoltasi venerdì 20 ottobre.
La degustazione era dedicata agli appassionati, soprattutto a quelli del mondo di internet, persone che di vino parlano attravero canali telematici. Il piacentino è notoriamente terra di vini frizzanti. Come sia nata questa tradizione resta un mistero per molti, certo è che i vini rossi frizzanti che si trovano in diverse regioni del nord Italia rimangono una particolarità poco sostenuta dal mercato italiano e internazionale, ma che può riservare piacevolissime sorprese. Torre Fornello e Enrico Sgorbati festeggiano i primi 10 anni di vino con le verticali della malvasia Donna Luigia e del gutturnio Diacono Gerardo. Un piccolo angolo di Francia, trasportato sui Colli Piacentini. Siamo alla Stoppa in una laterale della Val Trebbia, la val Trebbiola. Qua c'è una delle pochissime vigne italiane di semillon, grande vitigno bordolese a bacca bianca. Iniziamo al contrario del solito con i ringraziamenti. Davvero grazie a Stefano Pizzamiglio e a tutto lo staff della Tosa per questa bellissima e irripetibile iniziativa, svoltasi il 20 marzo, alcune bottiglie erano le ultime, vini ormai consegnati alla memoria.
Come lo scorso anno per la verticale di Sorriso di cielo, Malvasia ferma della Tosa, la degustazione era ad invito. "Una" è una bottiglia di malvasia ferma ottenuta dalla vinificazione di acini raccolti tardivamente sulla pianta. Un vino dal colore dorato intenso, dal profumo inconfondibile della Malvasia di Candia aromatica di pesca, albicocca, camomilla, menta selvatica e senza sentori di barrique nonostante la maturazione in legno. Ed ecco che entra in bocca: un vino secco, con un'acidità eccellente, un vino lunghissimo e davvero sorprendente. Proseguiamo con i nostri assaggi di vecchie bottiglie piacentine, questa volta facciamo tappa alla Tosa, ospiti di Stefano Pizzamiglio che ci ha gentilmente offerto la possibilità di assaggiare 2 delle sue vecchie annate.
I vini sono sempre stati conservati nella cantina della Tosa, sono stati portati alla temperatura ideale per la degustazione e aperti al momento senza scaraffarli. |
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